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Starting from the central importance of memory in contemporary societies, this book encourages a transdisciplinary reflection on how the “presentification of the past” is never a simple reenactment but corresponds to the interaction between memory and cultural sensitiveness, present beliefs and needs, expectations, and forecasts for the future. It studies cultural (re)construction through collective stories, including academic debates, media narratives, collective mobilizations, state narratives of history, architectural reconstructions, and artistic expressions. It looks at how technological innovations have profoundly changed the practices of conservation and dissemination of collectiv...
In the decade after World War II, up to 350,000 ethnic Italians were displaced from the border zone between Italy and Yugoslavia known as the Julian March. History in Exile reveals the subtle yet fascinating contemporary repercussions of this often overlooked yet contentious episode of European history. Pamela Ballinger asks: What happens to historical memory and cultural identity when state borders undergo radical transformation? She explores displacement from both the viewpoints of the exiles and those who stayed behind. Yugoslavia's breakup and Italy's political transformation in the early 1990s, she writes, allowed these people to bring their histories to the public eye after nearly half...
Particularly in the humanities and social sciences, festschrifts are a popular forum for discussion. The IJBF provides quick and easy general access to these important resources for scholars and students. The festschrifts are located in state and regional libraries and their bibliographic details are recorded. Since 1983, more than 659,000 articles from more than 30,500 festschrifts, published between 1977 and 2011, have been catalogued.
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[Italiano]: In un momento così significativo per la storia europea e mondiale, questo volume vuole essere la raccolta di riflessioni scientifiche condotte sui rapporti tra le scelte politiche, le azioni militari e la fisionomia delle città e del paesaggio urbano, sull’evoluzione delle strutture e delle tecniche di difesa, sulla rappresentazione della guerra e dei suoi effetti sull’immagine urbana, sul recupero delle tracce della memoria cittadina. Da una parte il campo delle Digital Humanities apre nuove prospettive per studiare l'immagine della città prima, durante e dopo la guerra, dall’altro le tecnologie digitali impegnano studiosi e ricercatori di varie discipline: in particola...
E’ comodo definirsi scrittori da parte di chi non ha arte né parte. I letterati, che non siano poeti, cioè scrittori stringati, si dividono in narratori e saggisti. E’ facile scrivere “C’era una volta….” e parlare di cazzate con nomi di fantasia. In questo modo il successo è assicurato e non hai rompiballe che si sentono diffamati e che ti querelano e che, spesso, sono gli stessi che ti condannano. Meno facile è essere saggisti e scrivere “C’è adesso….” e parlare di cose reali con nomi e cognomi. Impossibile poi è essere saggisti e scrivere delle malefatte dei magistrati e del Potere in generale, che per logica ti perseguitano per farti cessare di scrivere. Devastan...
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Questo libro contiene le idee e le strategie degli atenei italiani, che si sono impegnati in questa riflessione sulla base delle esperienze messe in campo e del condiviso desiderio di individuare strade identitarie e di sviluppo per il futuro. La visione è quella dei rettori e di delegati rettorali dei 30 atenei, partecipanti al Convegno GEO, e degli esperti in materia convenuti nella prospettiva di una comunicazione mirata all'intesa, alla riflessione che ispira strategie e decisioni. GEO è un Centro di Ricerca Interuniversitario per lo Studio della Condizione Giovanile, dell’Organizzazione, delle Istituzioni Educative e dell’Orientamento, fondato per iniziativa di Andrea Messeri nel luglio 2000, con una convenzione tra un gruppo di università, in cui sono oggi attive le Università dell’Aquila, Napoli «Federico II», Pavia, Salento, Siena, Udine, con lo scopo di individuare conoscenze rilevanti che possano essere utili per le decisioni in autonomia delle scuole e delle università.