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The Castle on the Hudson
  • Language: en
  • Pages: 116

The Castle on the Hudson

Charles Paterno was seven when he left Castelmezzano, a small mountain town in Basilicata to set sail on one of the rattletrap ships headed to America. Thirty years later he was one of the top builders in New York City, among the first to construct the skyscrapers that would form the world's most famous skyline. Intelligence, brilliance, intuition and an ability to stay ahed of the times made him a leading figure in the life of Manhattan. He created garden communities, focused on new technologies and turned to the best architects. Paterno didn't just want to offer houses, but new lifestyles to tens of thousands of people. His first American dream looked like a white castle at the northernmost tip of Manhattan, where he lived for years with his wife and son, sorrounded by a small but very loyal retinue. A friend of Giuseppe Prezzolini, he donated a library of 20.000 books, the Paterno Library, to the Casa Italiana at Columbia University. Fiorello La Guardia, the Italian-American mayor of New York City, called him a genius. Born into poverty, Paterno died a wealthy man on the green of the most exclusive country club in Westchester.

I monaci di clausura
  • Language: it
  • Pages: 132

I monaci di clausura

La vita quotidiana dei monaci di clausura, pur diversa da un Ordine religioso all’altro per la specificità delle “consuetudini” che ne regolano l’osservanza, presenta dei tratti comuni che costituiscono il chiaro indizio di un’analoga vocazione. Il tempo dei monasteri, ad esempio, è da sempre, per tutti i monaci, un tempo lento, estraneo alla fretta dell’affaccendarsi quotidiano degli uomini che vivono nel mondo, scandito da ritmi che si susseguono con poche variazioni sin dai secoli del Medioevo. Parallelamente, gli spazi, al di là delle differenze di organizzazione architettonica esistenti tra un Ordine e l’altro, si pongono come delle autentiche città monastiche, consacr...

Poesie
  • Language: it
  • Pages: 93

Poesie

Le poesie dialettali di Mastro Bruno Pelaggi periodicamente si ripresentano come un autentico “caso” all’attenzione dei lettori e degli studiosi. “Poeta-scalpellino”, che un luogo comune vorrebbe anche analfabeta, Pelaggi ha composto alcune pietre miliari della poesia di protesta tra Otto e Novecento. In particolare, le poesie che ha indirizzato al “Padreterno”, al “demonio”, al re Umberto I, alla luna non cessano, ancora oggi, di parlare alla coscienza civile di chi le legge. Ma Mastro Bruno non è soltanto un poeta della protesta. Accanto a questa dimensione prevalente incontriamo poesie che, nella freschezza delle scene di vita quotidiana che ritraggono, esprimono una felicità compositiva e una leggerezza divertita impareggiabili, come se fossero state composte per incatenare il lettore con le loro “malizie”.

Storia dell'acqua
  • Language: it
  • Pages: 529

Storia dell'acqua

  • Type: Book
  • -
  • Published: 2013-07-19T00:00:00+02:00
  • -
  • Publisher: Donzelli Editore

Una storia dell’acqua, nei suoi aspetti biologici,materiali, sociali, religiosi e simbolici, è destinata a percorrere le più svariate culture e discipline: l’acqua è essa stessa elemento trasversale, fluido, mutevole, multiforme, che si riversa diversamente sulla terra, nella natura e nella storia. I diversi «mondi» che il nostro mondo terracqueo contiene, altro non sono che differenti mondi d’acqua. Il volume raccoglie i contributi di alcuni importanti studiosi a livello mondiale, i quali, pur indagando realtà geografiche e culturali tra loro lontane, mostrano come l’acqua abbia sempre rappresentato un problema e come tutte le culture abbiano elaborato tecniche, saperi, pratic...

I Normanni in finibus Calabriae
  • Language: it
  • Pages: 203

I Normanni in finibus Calabriae

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Storia delle nuvole
  • Language: it
  • Pages: 103

Storia delle nuvole

Il libro prende l’avvio dall’ipotesi nebulare di Kant-Laplace sull’origine del mondo a partire da una nuvola e si conclude con tre ipotesi letterarie sulla fine del mondo collegata a una nuvola. Nel volume si affiancano due percorsi: un itinerario cronologico, mediante il quale si ricostruisce la “storia culturale” delle nuvole da Talete a Don DeLillo; un “tracciato” tematico in cui si affrontano una serie di questioni associate alle nuvole e di rilevanza solo marginalmente meteorologica (la forma delle nuvole e le possibili tassonomie che questa implica, le nuvole e i terremoti, le nuvole e i demoni, le nuvole “terrestri”). Viste “da vicino”, le nuvole mostrano la loro ambivalenza costitutiva: da un lato rinviano a un modo d’essere distratto e stralunato, lontano dalla realtà ordinaria, ma dall’altro pongono l’uomo proprio di fronte a quella realtà dalla quale sembrerebbero distoglierlo. Come il dio della filosofia eraclitea le nuvole sono duplici, non temono la contraddizione, sopportano gli opposti. Alla fine, siano esse le minacciose nubi dell’apocalisse o l’oggetto di sublimi immaginazioni poetiche, le nuvole è di noi che “parlano”.

Colonna mobile in Calabria
  • Language: it
  • Pages: 306

Colonna mobile in Calabria

Da sempre molto ricercata dal collezionismo librario, l'edizione originale di Colonna mobile in Calabria di Horace Rilliet era apparsa a Ginevra, presso la stamperia Pilet & Cougnard, con ogni probabilità nel 1853. Il volume altro non era che una sorta di "diario" che il suo autore aveva composto al seguito di Ferdinando II di Borbone, in viaggio nelle estreme propaggini del suo regno, tra il 27 settembre 1852 e il 30 ottobre seguente. Ne era scaturito un singolare prodotto tipografico, dal formato di un piccolo album di 174 pagine quasi tutte corredate con gustosi disegni di mano dello stesso Rilliet e stampate con tecnica litografica che riproduceva perfettamente il manoscritto originale. Al lettore di oggi gli eventi fondamentali della storia della regione, i suoi paesaggi naturali e architettonici, i“costumi” delle sue popolazioni descritti con mano felice da Rilliet appaiono colti da uno sguardo lieve e disincantato, che restituisce, come già aveva osservato benedetto croce, «il più vivo quadro della Calabria» intorno alla metà del XIX secolo.

Lettere meridiane
  • Language: it
  • Pages: 497

Lettere meridiane

Pregiudizi secolari gravano sulla Calabria, la regione “più a sud del Sud” come scrive l’autore nella prima parte di questo libro. Calabria, la malfamata: per via del brigantaggio prima e della criminalità organizzata dopo. Ma anche terra di assistenzialismo, sprechi, arretratezza, sottosviluppo, malgoverno, omertà, indolenza, ignavia. Due scuole di pensiero si affrontano da anni. Da un lato chi considera la Calabria una terra irredimibile, in cui tutto è ’ndrangheta, malaffare, malapolitica e quant’altro. Dall’altro chi considera la Calabria vittima di secoli di malgoverno e propugna, per reazione, una falsa retorica identitaria, rivendicando un autonomismo uguale e contrari...

Costanza d'Altavilla
  • Language: it
  • Pages: 100

Costanza d'Altavilla

Personaggio fascinoso, che la letteratura ha contribuito a mitizzare, Costanza d'Altavilla, regina di Sicilia e imperatrice del Sacro romano impero, deve molta della sua fama al figlio, quel Federico II protagonista, nel duecento, delle lunghe e sanguinose lotte fra impero e papato. La sua storia è carica di tanti interrogativi e di altrettanti misteri ai quali, anche per pregiudizi ideologici, si sono date delle risposte spesso approssimate. A tali interrogativi e ai relativi misteri l'autore, seguendo un rigoroso percorso di ricerca e utilizzando un modulo narrativo particolarmente accattivante, in questa biografia, la prima su questo personaggio composta in un volume, offre delle risposte e delle chiavi interpretative che ci restituiscono un'immagine nuova e non convenzionale di una donna, tradizionalmente raccontata come capace di dominare gli eventi ma, in realtà, estremamente fragile che, suo malgrado, è stata costretta ad essere attore non secondario della storia del Meridione d'Italia.

I compagni visibili
  • Language: it
  • Pages: 160

I compagni visibili

Secondo una celebre definizione di Peter Brown il santo, a partire dalla fine del IV secolo, cominciò a porsi come un “compagno invisibile” e ideale, un protettore con cui si stabiliva una relazione di “clientela” e che diventava «quasi un’estensione verso l’alto dell’individuo stesso». Così era accaduto per il rapporto tra Paolino di Nola e San Felice, come nel caso di Sulpicio Severo e Martino di Tours. Tuttavia, la definizione di Brown, ormai diventata classica, si può “rovesciare” per dire che caratteristica dei santi è anche quella del loro essere e farsi visibili, dei “compagni” che custodiscono, proteggono e guariscono per mezzo di elementi concreti e tangi...