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Segni del presente
  • Language: it
  • Pages: 90

Segni del presente

Questo lavoro illustra le tesi filosofiche fondamentali di Emanuele Severino, Vincenzo Vitiello, Massimo Cacciari e Massimo Donà, tra i più rilevanti pensatori contemporanei italiani, contribuendo all’individuazione e alla comprensione delle teorie, delle affinità e delle divergenze speculative, che caratterizzano il loro itinerario filosofico. In particolare vengono esaminate e messe a confronto le concezioni relative a questioni cruciali come: il principio di non contraddizione e la relazione tra verità ed errore; la singolarità, la mortalità e l’eternità degli enti; il concetto di identità oltre ogni apologia della differenza; l’interpretazione del cristianesimo, delle sue ‘specificità’, delle sue aporie, e di quanto appare ancora fecondo, al di là delle sistematizzazioni filosofico-teologiche tradizionali; il nichilismo e la Tecnica come destino del moderno-contemporaneo; il dolore della finitezza e la Gioia come dimora dell’uomo.

Verità dell’Europa
  • Language: it
  • Pages: 320

Verità dell’Europa

Spaziando tra filosofia, teologia, estetica e politica, gli scritti raccolti in questo libro si misurano con un compito tanto arduo quanto necessario: quello di comprendere, una volta di più, quali e quanti saperi concorrano nella composizione dell’immagine di ‘Europa’ e della sua sfuggente ‘verità’. «A guidare l’articolazione di questi pensieri – che solo in maniera semplificata potremmo ricondurre ad un problema di definizione – è l’idea che quello di ‘Europa’ sia una sorta di concetto strutturalmente incompiuto, che ‘Europa’ sia insomma sempre un processo ed un cammino verso la sua stessa verità, piuttosto che il nome con cui sia stata fissata una identità ferma e irrevocabile».

LA CAMPANIA
  • Language: it
  • Pages: 1133

LA CAMPANIA

E’ comodo definirsi scrittori da parte di chi non ha arte né parte. I letterati, che non siano poeti, cioè scrittori stringati, si dividono in narratori e saggisti. E’ facile scrivere “C’era una volta….” e parlare di cazzate con nomi di fantasia. In questo modo il successo è assicurato e non hai rompiballe che si sentono diffamati e che ti querelano e che, spesso, sono gli stessi che ti condannano. Meno facile è essere saggisti e scrivere “C’è adesso….” e parlare di cose reali con nomi e cognomi. Impossibile poi è essere saggisti e scrivere delle malefatte dei magistrati e del Potere in generale, che per logica ti perseguitano per farti cessare di scrivere. Devastan...

Teoria del pragmatismo trascendentale
  • Language: it
  • Pages: 366

Teoria del pragmatismo trascendentale

L’accoglienza riservata alla Teoria del pragmatismo trascendentale nel 1915, anno della sua pubblicazione, fu tutt’altro che benevola. Oggi, a più di un secolo di distanza, i tempi sono forse maturi per riconoscere la giusta collocazione storica e filosofica a un’opera che ha pagato oltre il dovuto il fatto di esser nata all’ombra dei grandi sistemi filosofici di Croce e Gentile. La Teoria, situandosi all’origine della vasta produzione saggistica tilgheriana, è testimonianza di un originale tentativo di articolare in forma sistematica il problema che segna il dibattito filosofico nei primi decenni del Novecento, vale a dire il contrasto tra la vita e le forme, l’arte e il pensiero, la morale e il diritto, aprendo inoltre la strada alle successive indagini di Tilgher rivolte a varie sfere della cultura italiana ed europea.

Apologia dell’immediato
  • Language: it
  • Pages: 192

Apologia dell’immediato

Concordo con Giovanni Sessa nel ritenere quanto mai “urgente leggere Evola sine ira et studio, oltre le denigrazioni preconcette o le sterili esaltazioni agiografiche”. Si tratta infatti di un pensatore che, per quanto erede della grande tradizione idealistica, è caratterizzato da una indiscutibile originalità speculativa. Con lui, infatti, viene posta la prima pietra di una fortezza concettuale che solo lui e pochissimi altri avrebbero potuto ‘edificare’. Facendo, proprio della categoria di immediatezza un compito, più che un semplice e astratto punto di partenza. L’immediato, insomma, quale esito di un percorso capace di condurre l’Io a farsi individuo “assoluto”. Capace di supportare un altro “negativo”, di cui solo l’irriducibilità del singolo avrebbe potuto farsi realmente creatrice. E sempre in forza di una libera ed arbitraria “elaborazione” della propria ingiudicabile assolutezza.

Dell’amicizia
  • Language: it
  • Pages: 128

Dell’amicizia

Antonio Rosmini (1797-1855) si profila come una delle vette filosofiche della prima metà dell’Ottocento europeo. La presente edizione di alcuni suoi inediti giovanili del 1813 (Delle laudi dell’amistà e il Dialogo tra Cieco e Lucillo), consente di gettare nuova luce sulla formazione di un intellettuale dell’epoca e sulla sua nascente sensibilità filosofico-letteraria: dalla ricerca dello stile linguistico all’esposizione delle numerose opere consultate, dal desiderio di condividere con gli altri le proprie passioni al conseguente riflettere sul senso dell’amore e dell’amicizia. Come nota Fulvio De Giorgi nella Prefazione, «grazie a questa importante e accurata edizione di manoscritti giovanili rosminiani, gli storici del pensiero possono disporre di una nuova e significativa documentazione, che indubbiamente entrerà nella bibliografia essenziale delle fonti primarie per lo studio di quella grande figura della cultura italiana contemporanea che è stata Antonio Rosmini».

L'immaginario-nulla in Stanislas Breton
  • Language: it
  • Pages: 246

L'immaginario-nulla in Stanislas Breton

  • Type: Book
  • -
  • Published: 2024-02-28
  • -
  • Publisher: Youcanprint

L'immagine è presente ovunque e il nostro modo di stare al mondo è stato definito a ragione: "civiltà dell'immagine". Questo cosiddetto "imperialismo dell'immagine" non è portato a consapevolezza se non in studi di tipo specialistico, oppure viene discusso in quel settore cadetto della Filosofia che denominiamo "Estetica", per ora occupata soprattutto dal giudizio relativo al "bello" o al "brutto" dei prodotti artistici. Il pensiero del p. passionista Stanilas Breton, filosofo e teologo che ha trovato nel neoplatonismo un sistema razionale su cui vale la pena confrontarsi, è molto apprezzato in Francia e ci propone un cammino che ci rende consapevoli della valenza originaria dell'immaginario, presente in ogni atto della nostra esistenza, mostrandocene le caratteristiche e la funzione di trascendenza che esso riveste: l'immagine porta con sé l'origine in cui si pone, rimanda al Principio di cui è presenza.

Dopo Kant, oltre il problematicismo
  • Language: it
  • Pages: 444

Dopo Kant, oltre il problematicismo

La vicenda filosofica che è stata delineata nel libro è incentrata sul trinomio di «attualismo», «problematicismo» e «metafisica» e si presta a essere narrata nella forma di un «romanzo filosofico». La trama di questo singolare romanzo sarà sviluppata intorno all'intenzione di andare oltre il problematicismo che aveva accomunato il già maturo Bontadini e l'ancora giovane Severino. Ma numerosi altri personaggi contribuiranno ad ampliarne significativamente il contenuto.

Presente e divenire
  • Language: it
  • Pages: 128

Presente e divenire

Il compito di questo libro è tra i piú rischiosi e, in apparenza, anacronistico: individuare un’area comune di indagine che consenta oggi a fisici e filosofi di parlarsi. Un dialogo necessario, considerata l’impasse in cui si trova attualmente la fisica teorica, alla costante ricerca di una sintesi tra gli ambiti inconciliabili della relatività generale e della meccanica quantistica, tra un’idea, cioè, del mondo, per esprimerci con Carlo Rovelli, come «uno spazio curvo dove tutto è continuo», e del mondo come «uno spazio piatto dove saltano quanti di energia». In queste pagine, l’apertura al confronto è data dalla possibile scoperta di una nuova dinamica del tempo basata no...

L'Ora e l'attimo
  • Language: it
  • Pages: 252

L'Ora e l'attimo

L’Ora e l’attimo narra – attraverso il confronto di Vico con Platone e Kant, Hegel e Nietzsche, Gadamer e, infine, Benjamin – la storia discontinua di un passaggio epocale nella concezione del mondo storico: il passaggio dal primato dell’orizzonte universale eterno, l’“Ora”, in cui si inquadrano le diverse età della storia, al primato dell’“attimo”, in cui sono parimenti possibili sia l’inizio di una “nuova Ora” che la fine della storia dell’uomo ad opera dell’uomo. In Vico questo “passaggio”, variamente contrastato e sofferto, ma alla fine vincente, assume la figura del transito dalla mathesis universalis della storia alla visione morale del mondo umano.