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The third wave of terrorism in Europe has been the subject of numerous studies after David Rapoport's theoretical classification, especially as it relates to New Left/Marxist/Socialist activity. But one of its components has not hitherto been subject to scholarly investigation: the Italian neo-fascist terrorism that committed indiscriminate massacres as part of an alleged strategy of stoking political tension. There is evidence that members of the intelligence services and security forces contributed to cover-ups and indeed the neo-fascist murders that took place may have been aimed at creating an atmosphere favourable to a coup d'etat. While conspiracy theories abound there is little in-dep...
Este compilado de patologias do sistema imune traz um enfoque clínico e laboratorial essencial para o diagnóstico de doenças e fenômenos imunes prevalentes na população. O intuito deste livro é auxiliar estudantes da área da saúde a entender melhor onde os conceitos de imunologia básica se aplicam na rotina clínica. Além disso, os temas são abordados de maneira sucinta e objetiva, ideais para revisão rápida de pontos importantes no que se refere aos estudos das doenças aqui abordadas, principalmente as de caráter autoimune.
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Milano, 17 maggio 1973, via Fatebenefratelli. In Questura si commemora il primo anniversario dell’uccisione del commissario Luigi Calabresi. Al termine della cerimonia, lo scoppio di una bomba a mano provoca quattro morti e cinquantadue feriti. L’attentatore, Gianfranco Bertoli, viene arrestato in flagranza e si dichiara anarchico. Ma è davvero così? Si scoprono presto i suoi legami con l’estrema destra eversiva veneta, la sua oscura permanenza in un kibbutz israeliano e il misterioso passaggio a Marsiglia prima di arrivare a Milano. Prima ancora, Bertoli era stato informatore del Sid, criminale comune e in contatto con anarchici veneziani e milanesi, che ne avevano favorito la latit...
Nella ricostruzione di Dondi si individuano alla radice le complesse vicende di una guerra condotta su più fronti e si indicano responsabilità e ruoli diversi di servizi segreti, di formazioni dell'ultra destra neofascista, di esponenti politici, di centri di potere economico ed editoriale, nell'ambito di una cornice internazionale (guerra fredda) che si riveste nel nostro Paese di una specifica connotazione eversiva. Vito Antonio Leuzzi, "La Gazzetta del Mezzogiorno" Le 'stragi nere' iniziano il 12 dicembre 1969 con Piazza Fontana e terminano il 4 agosto 1974 con l'attentato al treno Italicus. Alcuni giorni dopo la bomba di Milano, il settimanale britannico "The Observer" parlerà di 'strategia della tensione', riferendosi non solo alle bombe ma al modo in cui sono stati strumentalizzati attentati e disordini sociali, chiamando in causa la stampa e i politici. La stagione dello stragismo, ignota ai Paesi dell'Europa occidentale, ha minato le istituzioni democratiche e la convivenza sociale dell'Italia. Mirco Dondi ricostruisce gli episodi stragisti, soffermandosi, in particolare, sul loro impatto immediato.
C'è una lunga stagione della storia italiana in cui forze sotterranee e occulte si sono di volta in volta incrociate, sommate o scontrate con le forze visibili della politica, della economia, della società in una guerra segreta tra l'Occidente e il blocco comunista. Una guerra a bassa intensità, non ortodossa, non convenzionale, che però ha provocato tantissime vittime e ha inquinato per sempre la vita della nostra Repubblica. Oggi questa guerra è fnita, ma la verità resta indicibile. E i processi - piazza Fontana, piazza della Loggia, Italicus, Gladio, P2 - si chiudono e si riaprono, senza quasi mai poter accertare in via defnitiva i colpevoli. Due generazioni di magistrati si sono sp...
Perché tante stragi e delitti in Italia rimangono impuniti? La ricerca della verità è un percorso a ostacoli e in troppi casi, prima ancora di cercare i colpevoli, si è messa in dubbio la credibilità di chi accusava. È accaduto a Giovanni Falcone quando si disse che la bomba dell’Addaura l’aveva piazzata lui stesso e a Paolo Borsellino la cui agenda rossa, misteriosamente scomparsa, sarebbe stata un «parasole». Don Diana? «Era un camorrista.» Peppino Impastato? «Un terrorista.» La lista dei nomi infangati per distrarre l’attenzione dai delitti è lunga. E la strategia ha un preciso nome in gergo, «mascariamento». Per comprenderne i drammatici effetti, Paolo Borrometi ci a...
Atti terroristici, omicidi politici e agguati di mafia, dall’eccidio di Bronte alla scuola di Brindisi Prefazione di Massimo Lugli Fin dal 1860, il nostro Paese è stato insanguinato da attentati compiuti contro le massime autorità dello Stato e da massacri che hanno colpito centinaia di cittadini inermi. Dal re al papa, dai capi di partito agli uomini di governo, fino a magistrati, poliziotti, imprenditori e giornalisti, è lunghissima la lista delle vittime di una violenza che, col passare degli anni, non si è mai placata; al contrario, si è fatta sempre più ardita ed efferata, fino a invadere “zone franche” quali luoghi di culto (l’attentato contro la sinagoga di Roma, nel 198...
È successo di tutto, nel 1974: un anno che di fatto inizia mesi prima, con quel golpe di Pinochet che spinge Enrico Berlinguer a lanciare il compromesso storico. A livello internazionale, oltre al Cile, c’è il Medio Oriente, con gli arabi che chiudono i rubinetti del petrolio; la Grecia e il Portogallo, che tornano alla democrazia; gli Stati Uniti, che registrano le dimissioni di un presidente travolto da uno scandalo. Il 1973 si era chiuso con una strage a Fiumicino e con il presidente Leone che aveva chiesto «sacrifizi» agli italiani. L’anno a venire sarebbe stato difficile. E crudele, con ben due stragi nell’arco di un paio di mesi: a Piazza Loggia e sull’Italicus. Per la prim...
Come spiegare gli anni di piombo ai ragazzi di oggi? Come spiegare che in quegli anni si poteva morire ammazzati per strada perché appartenenti allo schieramento politico avverso, o perché considerati simboli di uno Stato che si voleva abbattere, o peggio perché nel posto sbagliato al momento sbagliato? Questo libro sceglie la prospettiva di quelli che allora erano bambini e ragazzi. Racconta di figlie che hanno asciugato per strada il sangue del padre poliziotto, o che hanno potuto conoscerlo solo attraverso il video registrato dai suoi aguzzini; racconta la quotidianità di un magistrato che condivideva col figlio l'amore per i fumetti e il calcio, e quella di un ragazzino che aiutava il padre a tenere la contabilità in un quaderno, distrutto come la sua esistenza nell'esplosione di piazza Fontana. In questo racconto corale e intimo, al di qua di ogni verità giudiziaria o lacerazione ideologica, ritroviamo tutti il senso vissuto e unitario di quella guerra civile che ha cambiato il Paese per sempre.